L’entrata in vigore della Direttiva Case Green sulle Prestazioni Energetiche degli edifici avverrà dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’Unione entro le prossime settimane. Gli Stati Membri avranno tempo fino al 31 dicembre 2025 per trasmettere alla Commissione la prima proposta di piano di ristrutturazione degli edifici. Entro 24 mesi dall’entrata in vigore delle Direttiva EPBD si dovrà stabilire una traiettoria nazionale per la ristrutturazione progressiva del parco immobiliare in linea con la tabella gli obiettivi 2030, 2040 e 2050.“Migliorare la prestazione energetica degli edifici è fondamentale per raggiungere la nostra ambizione di neutralità climatica e per rafforzare l’indipendenza energetica dell’Europa. Le ristrutturazioni sono investimenti per un futuro migliore”, ha commentato Kadri Simson, commissario per l’Energia a chiusura dei lavori sulla rinnovata Direttiva Case Green.
La Commissione accoglie con favore l’adozione definitiva della direttiva rafforzata sulla prestazione energetica nell’edilizia, un’altra pietra miliare del Green Deal europeo. Esordisce così il comunicato stampa che, finalmente, annuncia l’approvazione definitiva della cd. Direttiva Case Green, un processo lungo due anni e mezzo, e non senza colpi di scena.
Italia vota contro le Case Green
L’ultimo via libera è arrivato oggi dal Consiglio Ue Ecofin. Nonostante l’unanimità portata a casa con il voto di ieri, in quest’ultimo step l’Italia ha deciso di votare contro, ribadendo la sua antipatia nei confronti del testo ribattezzato a suo tempo quale “patrimoniale europea”.
Ma il tempo del dialogo è scaduto: è ora di passare alla pratica mettendo mano ad un patrimonio immobiliare europeo estremamente energivoro, vetusto e poco sicuro. Attualmente infatti, circa il 35% degli edifici dell’UE hanno più di 50 anni e quasi il 75% del parco immobiliare è inefficiente dal punto di vista energetico. E, purtroppo, il tasso medio annuo di rinnovamento energetico è solo dell’1% circa, un range estremamente basso.